Diario del Capitano.
Data astrale nepalese 2016.
Giorno3.
Data astrale nepalese 2016.
Giorno3.
Ed eccomi al terzo giorno e molta fatica!!
Oltre la difficoltà di questo trekking dovuta ai continui saliscendi di quota e le ripide scarpate da sostenere voglio ricordare che fino ad un mese fa ero ancora convalescente da una operazione renale che mi ha lasciato imbottito di analgesici e anestesie...
Per me questi 14 giorni rappresentano un desiderio che ho da molto tempo ma anche una sfida personale dopo i problemi avuti al rene...e devo dire che non sta andando affatto male....almeno sinora!
Si sale lentamente ma costantemente di quota fino a raggiungere il campo base a quota 5400.
I paesaggi che di snodano lungo il cammino sono in parte indescrivibili in parte cosi chiusi nell'anima che li custodisco con un po di gelosia.
Oggi sono finalmente riuscito a mangiare i famosi Momo, specie di ravioli cinesi ( ma non paragonateli mai a questi davanti ai nepalesi!!!).
Stasera invece ho mangiato di nuovo il Dhalbath, altro piatto tipico della cucina nepalese: in un gran piatto di acciaio vengono messi riso bianco, delle verdure ripassate tipo cicoria, delle patate insaporite con del curry e in una ciotola delle lenticchie in brodo ( che a volte possono essere ceci). Il tutto va sapientemente mischiato con le mani e portato alla bocca....
Oggi mi sentivo pronto ad affrontare la sfida, dopo aver visto per giorni come facevano i nepalesi. ...e cosi ho mangiato anche io con le sole mani sotto lo sguardo divertito e curioso della mia guida Birkha ( si mangia e si prende il cibo sempre con la mano destra in Nepal).
Il tutto accompagnato da una loro grappa locale che si serve calda come il sakè ( anche il suo sapore non si discosta molto dal noto vino nipponico!).
Sul sentiero anche un incontro fortunato con un gruppo di scimmie dal pelo bianco: bellissime!!!
Mano a mano che entro all'interno dei villaggi rurali isolati dentro la maestosa montagna le fattezze delle genti sono sempre meno indiane e sempre piu tibetane. ..anche i costumi e il cibo ed i vestiti rispecchiano culture diverse da quelle che si vedono a Kathmandu...
Ogni giorno mi regala emozioni nuove e improvvise....
Namastè
Oltre la difficoltà di questo trekking dovuta ai continui saliscendi di quota e le ripide scarpate da sostenere voglio ricordare che fino ad un mese fa ero ancora convalescente da una operazione renale che mi ha lasciato imbottito di analgesici e anestesie...
Per me questi 14 giorni rappresentano un desiderio che ho da molto tempo ma anche una sfida personale dopo i problemi avuti al rene...e devo dire che non sta andando affatto male....almeno sinora!
Si sale lentamente ma costantemente di quota fino a raggiungere il campo base a quota 5400.
I paesaggi che di snodano lungo il cammino sono in parte indescrivibili in parte cosi chiusi nell'anima che li custodisco con un po di gelosia.
Oggi sono finalmente riuscito a mangiare i famosi Momo, specie di ravioli cinesi ( ma non paragonateli mai a questi davanti ai nepalesi!!!).
Stasera invece ho mangiato di nuovo il Dhalbath, altro piatto tipico della cucina nepalese: in un gran piatto di acciaio vengono messi riso bianco, delle verdure ripassate tipo cicoria, delle patate insaporite con del curry e in una ciotola delle lenticchie in brodo ( che a volte possono essere ceci). Il tutto va sapientemente mischiato con le mani e portato alla bocca....
Oggi mi sentivo pronto ad affrontare la sfida, dopo aver visto per giorni come facevano i nepalesi. ...e cosi ho mangiato anche io con le sole mani sotto lo sguardo divertito e curioso della mia guida Birkha ( si mangia e si prende il cibo sempre con la mano destra in Nepal).
Il tutto accompagnato da una loro grappa locale che si serve calda come il sakè ( anche il suo sapore non si discosta molto dal noto vino nipponico!).
Sul sentiero anche un incontro fortunato con un gruppo di scimmie dal pelo bianco: bellissime!!!
Mano a mano che entro all'interno dei villaggi rurali isolati dentro la maestosa montagna le fattezze delle genti sono sempre meno indiane e sempre piu tibetane. ..anche i costumi e il cibo ed i vestiti rispecchiano culture diverse da quelle che si vedono a Kathmandu...
Ogni giorno mi regala emozioni nuove e improvvise....
Namastè
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