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giovedì 14 gennaio 2016

ANNAPURNA trek2 (Nepal)

Continua il mio viaggio verso il Thorung Pass,  uno dei picchi dell'Annapurna con quota 5416.oggi mi trovo a Pisang, quota 3200 e domani sarò a Manang, quota 3530.
Fino qui nonostante le difficoltà del percorso fatto du molte salite e discese, ponti sospesi nel vuoto, mulattiere arroccate sui cigli delle montagne, villaggi rurali di una bellezza estrema....." nonostante " ciò da Manang si farà difficile! Da li  sarà più dura perché l'ascesa verso la vetta sarà piu repentina ed ardua!
Due giorni fa abbiamo incontrato un gruppo che tornava indietro perché aveva trovato neve nel valico di Chame, ma per fortuna al nostro arrivo la neve era sciolta in buona parte anche se ci ha accompagnato fino qui con tratti ghiacciati...
Con la mia guida Birkha parliamo poco... ma mi ha molto emozionato il suo racconto quando gli ho chiesto dove si trovasse durante il disastroso terremoto che ha colpito il Nepal lo scorso anno.
Cerco di riportare fedelmente il suo racconto perché mi è rimasto molto impresso:
" eravano in escursione con una 15na di escursionisti svizzeri e alcuni porter....all'improvviso abbiamo sentito un tremendo rumore venire sia dal basso che dalle stesse montagne! Il fragore era immenso....istintivamente ho mollato lo zaino e ho iniziato a scappare verso una grande roccia che offriva riparo sotto di sé e tutto il gruppo ha fatto lo stesso seguendomi.
Dalle montagne hanno iniziato a staccarsi valanghe enormi e pietre e massi... il rumore era assordante.
Siamo riusciti a raggiungere il grande macigno e a ripararci stringendoci tutti assieme.
Intorno tutto tremava così tanto che a stento riuscivamo a stare in piedi.
Il villaggio che stavamo per raggiungere è stato investito da una valanga e lo ha sepolto completamente e con esso  i circa i 600 abitanti e tutti i turisti che si trovavano li!!!
Ci siamo svegliati circa due ore dopo frastornati e molti di noi non hanno recuperato l'udito per diversi giorni tanto il fragore era stato cosi forte...
Ci siamo guardati intorno: il paesaggio era irriconoscibile!
Il villaggio era completamente sepolto,  tutti i nostri zaini inghiottiti dalla neve e non sapevamo cosa fare.
Ma eravamo tutti salvi!
Abbiamo cosi deciso che l'unica cosa sensata fosse scendere a valle ma non avevamo con noi altro che quello di cui eravamo vestiti: niente attrezzi, niente cibo, niente acqua. ..
Mano a mano che cercavamo  il percorso per tornare dovevamo inventare strade nuove perché non esisteva piu niente di cio che c'era prima.
Sul nostro cammino abbiamo incontrato case sventrate dalle quali siamo riusciti a recuperare cibo, acqua e vestiti...
Erano intanto passati già 4 giorni ed eravamo ancora tra i monti senza sapere cosa fosse accaduto altrove e se le nostre famiglie stessero bene.             
Anche se qualcuno di noi aveva con se il cellulare non vi era rete telefonica.
Verso il 4* giorno abbiamo iniziato a vedere  elicotteri ed aerei nei cieli.
Abbiamo attraversato villaggi completamente distrutti con sopravvissuti che cercavano di tirare fuori dalle macerie persone ferite  e lungo il cammino molti corpi senza vita erano abbandonati sul ciglio della strada.
Abbiamo impiegato 10 giorni per raggiungere a piedi Kathmandu.
Solo li finalmente ho appreso che tutta la mia faniglia era salva.
Ma le macerie di Kathmandu facevano impressione: molti monumenti secolari sbriciolati e tante macerie per strada...ma ero salvo e non potevo credere di avercela fatta.... alla fine le stime ufficiali qui parlano di 50.000 morti, ms molti di noi credono che siano oltre 100.000 e questo perché  le stime sono state fatte dal governo nepalese prendendo in consoderazione le persone iscritte nei registri pubblici,  ma i bambini fino alla maggiore età non sono iscritti in questi registri e molti villaggi rurali nelle montagne nemmeno li hanno questi registri..."
Questo il suo racconto e spero abbia suscitato in voi la stessa emozione ed interesse che ha colpito me.
Il mio viaggio continua e a veder fuori senbra voglia nevicare ora... speriamo di no...non ancora almeno!
Namastè 
  
               



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